lunedì 14 giugno 2010

Ristoranti, spiagge e necropoli lungo la costa laziale settentrionale

L'antica "skyline" di Tarquinia, Lazio settentrionale (3/5/2009)

La costa laziale settentrionale è molto frequentata dai romani, che la affollano nei mesi estivi, mentre è poco o per nulla conosciuta dai non romani, cosa che la rende da diversi punti di vista più interessante. Vasco Cesana l’ha percorsa più volte, in occasione di alcuni dei suoi weekend estivi romani o quando ha dovuto usare l'auto nei suoi spostamenti Milano-Roma, preferendo la direttrice Civitavecchia-Livorno-Cisa agli interminabili cantieri sulla A1 in particolare nella zona intorno a Firenze. Indicativamente, traffico permettendo, il tratto tra Roma ed Orbetello in auto può essere percorso in poco più di un’ora e mezza. Ha esplorato in queste occasioni alcuni dei diversi posti interessanti della zona, incluso qualche ristorante che si è appuntato con il suo personale sistema di classificazione.

Ladispoli
Con la sua lunga spiaggia vulcanica che allontanandosi dal centro in direzione sud diventa sempre più selvaggia e solitaria, Ladispoli può essere un ottimo campo base, nei mesi estivi, da cui partire per visitare Roma o anche andarvi per incontri di lavoro. Basta non mettersi in strada la domenica sera quando il tragitto per Roma può diventare infernale. Vasco e consorte vi hanno trovato una piacevole struttura alberghiera disposta su un ampio spazio aperto che un tempo ospitava una colonia, l’Hotel “Le Tamerici”, proprio all’inizio del tratto più selvaggio di spiaggia, con un ristorante interessante:
Ristorante “Le Tamerici” , Ladispoli (località Marina di Palo), PRO-ASS (7/2008-09)
Molto accoglienti i tavoli all’aperto nel giardino dell’hotel, attraversato da una fresca brezza marina anche nelle giornate più calde. Menu con diverse opzioni di pesce tra crudo, fritti, griglie con diverse preparazioni curate. Vasco vi ha apprezzato i maltagliati con crema di fagioli e gamberi ed una bella spigola selvaggia. Interessanti variazioni di ricotta nei dessert. Da provare assolutamente per la gradevolezza del contesto, molto “nature”, nonostante la vicinanza a Roma, e per la scelta dei piatti non banale. Conto sui 40 euro (luglio 2008 e 2009).

Cerveteri
Il suo territorio ospita una delle più importanti necropoli etrusche in assoluto. Molti dei suoi reperti sono custoditi nel Museo di Valle Giulia di Roma anche se ancor più sono sicuramente i reperti trafugati nel corso della storia e finiti chissà dove. Vasco è rimasto colpito dalla varietà e dalla personalità delle diverse tombe visitabili (molte non lo sono) della Necropoli della Banditaccia. In seguito ad un attacco di fame ha interrotto il percorso, dal fascino un po’ noir, lungo la Via degli Inferi. Tornato nella piazzetta al centro della cittadina, vi ha trovato una delle migliori porchette mai assaggiate. Dopo un’abbondante degustazione però i propositi di ulteriori approfondimenti etruschi svaniscono e si dirige verso il mare nella vicina spiaggia di fianco al Castello di Santa Severa. Si stende sulla spiaggia e, da sdraiato, con la coda dell’occhio vede i resti a mare del porto etrusco-romano di Pyrgi, proprio ai margini della spiaggia. Con questa immagine affascinante nell’occhio ormai socchiuso, si appisola pesantemente.

Santa Severa
Con le sue eleganti abitazioni nel verde ed una bella spiaggia chiara, è uno dei posti preferiti da Vasco per andare al mare, in bagni attrezzati, sulla costa laziale. Il Tirreno qui sembra più blu e, tra i bagni, può capitare di incontrare il Presidente Ciampi.
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La campagna intorno a Tarquinia vista dalle mura etrusche (3/5/2009)

Tarquinia

Il profilo turrito di questo antico centro in cima ad una collina strategica che domina la costa e la campagna a nord di Civitavecchia è la quintessenza di un’Italia che riesce ancora ad esprimere il fascino della sua lunga storia raccontandoci una trama che dagli Etruschi giunge fino a noi passando per il Medioevo. Vasco ne è rimasto abbagliato quando, dopo il lungo viaggio da Milano ed arrivando dal buio della Maremma, la vede emergere all’improvviso con le sue torri che si profilano davanti ad una possente luna piena. Non è riuscito a visitare le Necropoli etrusche di Monterozzi, famose per gli affreschi che vi sono conservati, cosa che si ripromette di fare nell’ambito di un tour archeo-eno-gastro-naturalistico della Tuscia alla prima occasione che gli capiterà. Il centro di Tarquinia mantiene un’impronta medioevale con il quartiere delle torri, la cinta muraria, in parte risalente forse al periodo etrusco, ed alcuni edifici interessanti. E’ anche un buon posto dove fermarsi a mangiare offrendo una discreta scelta di trattorie di impronta e prezzi popolari, come, ad es.:

Ristorante “Le due orfanelle”, Tarquinia (vicolo Breve, centro), PRO-SEC (3/5/2009)
Vasco e consorte vi hanno mangiato sulla via del ritorno a Milano. Arredo stile “vecchia trattoria”, discreta scelta di piatti del territorio tra i quali hanno degustato un buon antipasto di salumi della Tuscia, dell’ottima carne alla brace e dei non memorabili ravioli. Prezzi convenienti e, soprattutto, porzioni piacevolmente abbondanti, forse un pelino esagerate per chi ha di fronte 450 km. in auto.
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Scorcio tra le torri di Tarquinia (3/5/2009)

Oltre il confine Pontificio
Tra Pescia Romana e Pescia Fiorentina passava il confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio. Si entra così in una regione molto più frequentata turisticamente, con l’Argentario che si protende in mare elevandosi a partire dalle lagune di Orbetello che hanno ai margini le belle e frequentate spiagge dei “Tomboli” della Giannella e della Feniglia, precedute dal più isolato litorale di Capalbio con una delle più esclusive mete balneari della intellighenzia romana, in particolare gli evocativi bagni “L’ultima spiaggia”. Verso l’interno sono consigliabili come campo base diversi agro-turismi molto poco “agro” e molto “turismi” e numerosi sono i posti enogastronomicamente interessanti. Il posto che più è piaciuto a Vasco per cenarvi è la

Cooperativa Pescatori di Orbetello (Orbetello, 50 m. sulla destra dell’entrata nelle mura spagnole) PRO-ASS (sett 2008-09)
Questo ampio spazio ai bordi della laguna di Orbetello è gestito dalla Cooperativa Pescatori. Nei mesi estivi questi allestiscono una grande zona di ristorazione all’aperto oltre ad uno spazio "ristorante" più ristretto con servizio al tavolo. Vasco è andato un paio di volte nello spazio aperto, allestito tipo “sagra” (con ritiro a chiamata delle ordinazioni davanti alla cucina) e lo trova un posto ideale per fare tappa e rifocillarsi lungo il tragitto tra Milano a Roma. Vi ha trovato un servizio veloce, un pesce freschissimo, di alta qualità ed a prezzi convenienti. Sedendosi sui tavoloni all’aperto, ai bordi dell’estesa laguna, accompagnato dai richiami dei limicoli che la percorrono dopo l’imbrunire, degustando una frittura di “gianchetti” o un branzino appena pescato dagli allevamenti in loco, rinfrescato dalla leggera brezza che sale dalle acque, Vasco si sente cullare dalla natura della laguna cullandola nel contempo nel suo ospitale stomaco. Da provare assolutamente, evitando se possibile gli orari e le giornate di punta ad agosto.

Porta d'entrata nel centro di Capalbio (6/2007)