sabato 17 settembre 2011

Tempesta di fulmini sulla bassa Brianza

Tempesta di fulmini sulla Brianza - da casa, 5 settembre 2011

La fine dell'estate è spesso accompagnata. nell'Europa meridionale, dal susseguirsi dei temporali. Meno comuni sono invece da considerare le tempeste di fulmini cioè quei fenomeni temporaleschi caratterizzati da scariche continue di lampi senza dare luogo a tuoni e precipitazioni.







Osservando la tempesta di fulmini scatenatasi sulla Brianza e sul Milanese la sera del 5 settembre 2011, Vasco Cesana si è sorpreso della frequenza dei fulmini e dalla lunghezza della tempesta, protrattasi per oltre un ora. In effetti Vasco non si ricorda di aver mai visto una tempesta del genere, molto più possente e suggestiva di qualsiasi spettacolo pirotecnico, ricordandogli la varietà di cose che la natura può offrire anche standosene a casa, in quel viaggio ad emissioni zero che riesce sempre ad offrirgli sorprese e spunti di interesse.






La durata e la frequenza dei lampi in questo tipo di tempesta sono anche un'occasione per cimentarsi nel tentativo di fotografare i fulmini, impresa quasi impossibile in un normale temporale, ma che in questo caso può essere tentata con qualche possibilità di successo. I risultati ottenuti da Vasco, utilizzando un cavalletto, impostando la sensibilità tra 640 e 1600 ISO, tempi tra 0,4 ed 1" e lunghezza focale in zoom tra 50-100 mm, sono certamente migliorabili ma qualche fulmine è riuscito a inquadrarlo. Il problema naturalmente è gestire la luminosità dei bagliori nell'oscurità della notte mentre è risultato in questo caso abbastanza facile, facendo molti scatti, inquadrare i fulmini data la frequenza degli stessi a breve distanza gli uni dagli altri. Guardando la tempesta, il pensiero di Vasco va agli antichi. In effetti, questo spettacolo della natura suscita veramente la sensazione di assistere ad uno sfogo dell'ira degli Dei. Dalla sua postazione in bassa Brianza sembra proprio che i fulmini si concentrino con veemenza su un paese vicino. L'ira di Zeus su Arcore.




Tempesta di fulmini sulla Brianza - da casa, 5 settembre 2011

venerdì 9 settembre 2011

Lungo il sentiero panoramico della Val Bregaglia

Sentiero panoramico della Val Bregaglia presso Raticcio, Svizzera 18/8/2011

Dopo aver attraversato le Alpi al Passo del Settimo Vasco Cesana e consorte pernottano a Casaccia, ultimo paese della Val Bregaglia prima del Maloja, presso l’albergo Stampa, storico luogo di sosta dei viaggiatori di passaggio dal Settimo e dal Maloja. Nel registro degli ospiti dell’albergo figurano anche le firme di Giuseppe Garibaldi, Bismarck ed il Kaiser (non c’è quella di Napoleone perché quando passò qui era di cattivissimo umore per essere rimasto bloccato dalla neve ed i suoi soldati bruciarono mezzo paese razziando il bestiame – fonte: il gestore del bar dell’albergo Stampa) ma Vasco non è riuscito a consultarlo anche perché la gestrice dell’albergo sembra molto impegnata in altre cose piuttosto che nella tenuta dell’albergo. Più attenzione, al di là delle apparenze, si riscontra nella gestione dell’annesso Bar-Ristorante, con una cucina specializzata in spaghetti fatti bene (dopotutto siamo al di qua delle Alpi) ma che offre anche una buona selezione di formaggi bregagliotti. Vasco ha assaggiato qui un delizioso e non comune Mascarpel, locale formaggio di capra che ricorda come consistenza una ricotta stagionata ma che non la è, raggiungendo un equilibrio tutto suo di freschezza e incisività, assaggiato a scaglie insieme ad una fresca insalata dell’orto. Veramente ottimo. Da notare la scelta di vini alla mescita di qualità come una bella caraffa di 3 dl di Amarone 2006 all’onesto prezzo di CHF.21.


Vasco e consorte inizialmente prendono un po’ sottogamba il “sentiero panoramico della Val Bregaglia” che da Casaccia, a 1450 m.s.l.m li porta a Soglio, non lontano dal confine italiano, a 1050 m.s.l.m., mantenendosi in quota sul versante soleggiato della valle. Il profilo altimetrico di 400 metri in discesa e di 200 in salita appare in effetti di tutto riposo ed i tempi di percorrenza svizzeri sui cartelli stabiliscono la durata della passeggiata in 4 ore. Sbagliato: 4 ore è probabilmente il tempo di percorrenza misurato a Compagnone e Lacedelli nelle fasi di preparazione all’ascensione al K2. La stessa guida Kompass, di solito accurata, ha qualche incertezza sulla durata della passeggiata. A Vasco, che certamente non ha il passo che avevano Compagnone o Lacedelli, in effetti il dislivello è sembrato di 8600 metri in discesa ed 8200 metri in salita, dati gli interminabili saliscendi, che non vengono contemplati nei dislivelli netti, dopo un ingannevole percorso pianeggiante iniziale tra Casaccia e Raticcio. Vasco completa il sentiero panoramico della Val Bregaglia in ben 7 ore e 15 minuti, incluse le soste per scattare fotografie, per contemplare il magnifico paesaggio nei punti più panoramici, per trangugiare due paninazzi con speck e formaggio, per abluzioni rinfrescanti in ruscelli e fontane, per un caffè e due sigarette al rifugio Dulbregia studiando i formaggini dei commensali, per osservare le diverse specie di rapaci incontrate sul percorso, tra le quali due aquile reali.
Amanita Muscaria, particolare - Val Bregaglia 18/8/2011





Le vedute sulle vette alpine a Sud, in particolare del Piz Badile e delle cime adiacenti, sono comunque bellissime ed il percorso attraversa boschi di pregio alle diverse fasce altitudinali e scroscianti ruscelli e cascate, anche con qualche facile passaggio in catena. A pomeriggio ormai inoltrato le condizioni di Vasco cominciano a deteriorarsi con le muscolature delle cosce e dei quadricipiti fortemente provate dopo circa 15 ore di cammino in due giorni.

Arrivando a Soglio, Val Bregaglia, 18/8/2011

La vista di Soglio infine è quasi un miraggio (“La soglia del Paradiso” lo definì, pare, Rainer Maria Rilke) e la meraviglia di questo isolato villaggio montano perfettamente preservato e vitale fa superare tutte le stanchezze. Dulcis in fundo l’Hotel prenotato nel pacchetto dell’escursione con l’ufficio turistico della Val Bregaglia è un gioiellino: l'Hotel Palazzo Salis è una sistemazione degna di un palazzo signorile del ‘700 con camere e arredo d’epoca, letto a baldacchino, ombroso giardino all’italiana sul retro, saloni con ritratti, armature e trofei a profusione. A fianco del letto a baldacchino, recapitati tramite il servizio organizzato con gli efficienti auto postali svizzeri, i bagagli li attendono puntuali e sereni. Più tardi, dopo le inevitabili docce rigeneranti ed una Radler dissetante, Vasco Cesana, degustando un capretto di Soglio sui tavolini della piazzetta di fronte all’Hotel Salis accompagnato da un omonimo Saloncello Conti Sertoli Salis della Valtellina 2008 sente finalmente i muscoli rilassarsi mentre gli ultimi raggi di sole illuminano le vette del Gruppo del Piz Badile di fronte e la sera scende calma sulla Val Bregaglia.


Il suo apprezzamento per questa valle, troppo spesso trattata come mero percorso di trasferimento da vacanzieri distratti, ma che nasconde e svela, con discrezione, così tanti motivi di interesse, ne esce ancora una volta rafforzato.


Sentiero panoramico della Val Bregaglia presso Soglio, Svizzera, 18/8/2011