mercoledì 8 febbraio 2012

Le tracce raccontano: nel Parco di Monza innevato


Parco di Monza, Italia, 5 febbraio 2012
Il Parco di Monza è, per Vasco Cesana, il bosco di casa. Potendolo raggiungere in  meno di 5’ a piedi rientra nelle mete del suo “viaggio ad emissioni zero”, volto alla scoperta di quello che avviene intorno a casa. Quando raggiunge le zone più isolate del Parco Vasco si sente un po’ come l’indigeno di Apocalypto,  inseguito dai Maya nel film di Mel Gibson, quando raggiunge la sua foresta. Certo, rispetto alle foreste dello Yucatan al tempo dei Maya il Parco di Monza è un po’ meno esteso ed un po’ più affollato e, invece dei giaguari, tra le piante sfrecciano le formula 1. Però non mancano, per chi le conosce, zone più tranquille e, a loro modo, selvagge. Anche se Vasco ci va, quando è in zona,  più o meno in ogni periodo dell’anno, le giornate migliori sono quelle invernali e, tra queste, naturalmente quelle che vedono il parco imbiancato dalla neve. L’ondata di freddo di questo inizio febbraio 2012 ha lasciato sul terreno uno strato di neve che, per quanto sottile, per effetto del gelo si è mantenuta eccezionalmente farinosa e compatta.  In questo modo, percorrendo uno dei suoi itinerari abituali nelle zone più interne, il terreno innevato diventa una occasione per leggere le trame delle tante piccole storie degli animali che lo popolano.  


Tracce di coniglio selvatico, Parco di Monza, 5/5/2012

Tracce di volpe, Parco di Monza, 5/2/2012


Tracce di volpe e di coniglio selvatico si incrociano, Parco di Monza, 5/2/2012

Tracce di predazione, Parco di Monza, 5/2/2012

In una radura Vasco trova le tracce di un fitto passaggio di conigli selvatici e poco più in la, quelle, in perfetta linea retta con le impronte che si sovrappongono, di una volpe. Le tracce della volpe e del coniglio si incrociano più volte fino a, fatalmente, scontrarsi lasciando sulla neve i chiari segni di un agguato finito non si sa bene come. La radura è un territorio ideale di caccia per la volpe: ampia, con il bosco ed un fitto sottobosco di cespugli ai margini. Diversi sono infatti i segni di predazioni o tentate predazioni ai danni dei conigli e numerose sono le tracce di volpe.

Volpe, Parco di Monza 5/12/2012
 
Alzando lo sguardo verso il margine del sottobosco a Vasco sembra di vedere qualcosa: punta il binocolo ed eccola, la predatrice che presidia il suo territorio di caccia! L’incontro con la volpe è sempre emozionante: la volpe prima di scappare osserva per cercare di capire le intenzioni di chi incontra e studiare la migliore via di fuga. Vasco a sua volta la guarda e senza staccare gli occhi prepara la macchina fotografica e tenta un avvicinamento. Sa comunque che la volpe non lo farà avvicinare però si muove lentamente nella direzione opposta alla radura per spingerla verso la via di fuga più scoperta ed in questo modo farle qualche scatto mentre la attraversa. Le distanze per il suo obiettivo Canon 70-200 L IS UM + 1.4 x sono proibitive però la volpe scappa proprio nella direzione che voleva lui. Le foto in effetti non sono un gran che, però lui si sente appagato dall’incontro: dopotutto questa è o non è la sua foresta?   

Volpe in fuga, Parco di Monza, 5/2/2012



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